DUE POESIE IN RICORDO DI UN PROFUGO

PER IL SUICIDIO DEL PROFUGO W. B.

Ho saputo che hai alzato la mano contro te stesso
prevenendo il macellaio.
Esule da otto anni, osservando l’ascesa del nemico,
spinto alla fine a un’invalicabile frontiera
hai valicato, dicono, una frontiera valicabile. Imperi crollano. I capibanda
incedono in veste di uomini di stato.
I popoli non si vedono piú sotto le armature.Cosí il futuro è nelle tenebre, e le forze del bene
sono deboli. Tutto questo hai veduto
quando hai distrutto il torturabile corpo.

A WALTER BENJAMIN, CHE SI TOLSE LA VITA MENTRE FUGGIVA DAVANTI A HITLER

Stancare l’avversario, la tattica che ti piaceva
quando sedevi al tavolo degli scacchi, all’ombra del pero.
Il nemico che ti cacciò via dai tuoi libri
non si lascia stancare da gente come noi.

 

Traduzione italiana da “Bertolt Brecht. Poesie politiche”, a cura di Enrico Ganni, Einaudi 2015

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