Chi siamo

Il soggetto della conoscenza storica è la classe stessa oppressa che combatte.
In Marx essa appare come l’ultima classe schiava, come la classe vendicatrice, che porta a termine l’opera della liberazione in nome di generazioni di vinti.
Questa coscienza, che è tornata ad affermarsi per breve tempo nella Lega di Spartaco, è sempre stata ostica alla socialdemocrazia.
Nel corso di trent’anni essa è riuscita ad estinguere quasi completamente il nome di un Blanqui, che ha fatto tremare col suo timbro metallico il secolo precedente.
Essa si compiaceva di assegnare alla classe operaia la parte di redentrice delle generazioni future. E così le spezzava il nerbo migliore della sua forza.

La classe disapprese, a questa scuola, sia l’odio che la volontà di sacrificio. Poiché entrambi si alimentano all’immagine degli avi asserviti, e non all’ideale dei liberi nipoti.

Walter Benjamin Tesi di filosofia della storia (12).

L’organizzazione del pessimismo è davvero una delle parole d’ordine più strane a cui possa obbedire un essere consapevole. Ma è quella che noi vogliamo vederlo seguire.

Pierre Naville

… e, soprattutto che non mi si venga a parlare di lavoro, voglio dire del valore morale del lavoro. Sono obbligato ad accettare l’idea del lavoro come necessità materiale, e in questo senso sono estremamente favorevole a una sua migliore e più giusta ripartizione. È già abbastanza che le sinistre necessità della vita mi obblighino a lavorare, ma, per favore, non mi si obblighi a crederci, a riverire il mio o quello degli altri. Questo, poi, giammai. (…)
Non serve a niente essere vivi per tutto il tempo in cui si lavora. L’avvenimento dal quale ciascuno ha il diritto di aspettarsi la rivelazione del senso della propria vita, questo avvenimento che forse io non ho ancora trovato ma sul sentiero del quale cerco me stesso, non lo si compra con il lavoro…

André Breton Nadja (1928)

 

 

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