VI DICO PERCHE’ TRUMP PUO’ VINCERE

di Michael Moore

Mi dispiace di essere messaggero di una brutta notizia, ma ve l’ho data già  l’estate scorsa quando vi dissi che Donald Trump sarebbe stato il candidato Repubblicano alla presidenza. E ora ho per voi una notizia ancora più terribile e deprimente: Donald J. Trump vincerà in novembre. Questo miserabile, ignorante, pericoloso clown a tempo parziale e sociopatico a tempo pieno,  sarà il nostro prossimo presidente. Presidente Trump. Avanti, dite queste parole, perché le pronuncerete nei prossimi 4 anni: “PRESIDENTE TRUMP.”

Mai in vita mia vorrei essere smentito più di adesso.

Posso vedere che cosa state facendo proprio adesso. State scuotendo furiosamente la testa: “No, Mike, non accadrà!” Purtroppo vivete in un bolla dove c’è  una camera dell’eco dove voi e i vostri amici siete convinti che gli Americani non voteranno un idiota come presidente. Passate dall’essere sconvolti da li al ridere di lui a causa della sua ultima folle osservazione  o dalla sua imbarazzante posizione  narcisistica su ogni cosa perché tutto riguarda lui. E poi ascoltate Hillary e vedete la nostra prima presidente donna, una donna che tutto il mondo rispetta, che è brillante e  che si preoccupa dei ragazzi, che continuerà l’eredità di Obama perché è questo che chiaramente vogliono gli Americani! Altri quattro anni così!

Dovete uscire da questa bolla proprio adesso. Dovete smettere di vivere negando la realtà e affrontare la verità che è profondamente molto molto reale. Cercare di confortarvi con i fatti: “il 77% dell’elettorato è costituito da donne, da persone di colore, da giovani adulti al di sotto dei 33 anni e Trump non può ottenere la maggioranza da loro!” – o con la logica – “le persone non voteranno per un buffone o contro i loro interessi!” – è il modo in cui il vostro cervello cerca di proteggervi dal trauma. E’ come quando sentite un rumore forte in strada e pensate: “oh, è appena scoppiata una gomma,” oppure “Chi sta giocando con i petardi?” perché non volete pensare che avete appena sentito che hanno sparato a qualcuno con una pistola.” E’ lo stesso motivo per cui tutte le notizie iniziali e i racconti dei testimoni oculari p dell’undici settembre hanno detto: “un piccolo aereo è andato a sbattere accidentalmente contro le Torri del World Trade Center.” Vogliamo – abbiamo bisogno di sperare per il meglio perché, francamente, la vita è già un casino schifoso ed è già abbastanza difficile lottare per tirare avanti da uno stipendio all’altro.

Non possiamo sopportare altre brutte notizie. Il nostro stato mentale attiva una impostazione ben definita quando qualcosa di spaventoso accade realmente, veramente. Le prime persone buttate a terra dal camion a Nizza, hanno passato i loro ultimi momenti sulla terra a fare cenni all’autista che pensavano avesse semplicemente perduto il controllo del veicolo, cercando di dirgli che aveva  superato la recinzione: “Attento!”, gridavano; “C’è gente sul marciapiede!”

Ebbene, amici, questo non è un incidente. Sta accadendo. E se credete che Hillary Clinton sconfiggerà Trump con i fatti, l’intelligenza e la logica, allora, ovviamente vi siete persi l’anno scorso con 56 primarie e caucus, in cui 16 candidati Repubblicani hanno tentato di tutto con tutta la forza per fermare Trump e nulla è riuscito ad arrestare la sua furia inarrestabile. Fino a oggi, come stanno le cose, credo che succederà, e per poter affrontare la cosa, ho la  necessità che prima ne prendiate coscienza e poi, forse, soltanto forse, potremo trovare una via d’uscita dal casino in cui ci troviamo.

Non fraintendetemi. Ho grandi speranze per il paese in cui vivo. Le cose vanno meglio. La sinistra ha vinto le guerre culturali. I gay e le lesbiche possono sposarsi. Una maggioranza di Americani hanno posizioni liberali in quasi ogni quesito elettorale: paga uguale per le donne. Va bene. L’aborto dovrebbe essere legale. Va bene. Leggi per più severe per l’ambiente. Va bene. Maggiore controllo sulle armi. Va bene. Legalizzare la marjuana. Va bene. C’è stato un grosso cambiamento: basta chiedere ai socialisti che quest’anno hanno vinto in 22 paesi. E non ho alcun dubbio che se la gente potesse votare dal loro divano usando le loro X-box  o le Playstation, Hillary otterrebbe una vittoria schiacciante.

In America, però non funziona così. Le persone devono uscire di casa e fare la fila per votare. E se vivono nei quartieri poveri, neri o ispanici, non soltanto troveranno una fila più lunga, ma si sta facendo di tutto per impedire loro di votare. Nella maggior parte delle elezioni è, quindi, difficile raggiungere il 50% dell’affluenza ai seggi. E qui sta il problema del prossimo novembre: chi avrà gli elettori più motivati, più convinti, alle urne? Conoscete  la risposta a questa domanda. Chi è il candidato con i sostenitori più rabbiosi? Quali fan impazziti si alzeranno alle cinque del mattino il giorno delle elezioni, incitando le persone per tutto il giorno fino a quando l’ultimo seggio elettorale non sarà chiuso, assicurandosi che ogni Tom, Dick e Harry (e Bob e Joe e Billy Bob e Billy Joe e Billy Bob Joe) avranno votato. Va bene. Questo è l’alto livello di pericolo in cui ci troviamo. E non illudetevi: nessuna quantità di spot televisivi convincenti di Hillary, nessuna sconfitta di Trump nei dibattiti o sottrazione di voti a Trump da parte dei Libertari, servirà a fermare il suo potere quasi magico.

Dovete smettere di vivere negando la realtà e affrontare la verità che è profondamente molto molto reale.”

Ecco i cinque motivi per cui Trump vincerà

1. La “matematica” del Midwest. Ovvero, benvenuti nella nostra Brexit della Rust Belt*

Credo che Trump concentrerà gran parte della sua attenzione sui quattro stati a maggioranza Repubblicana della cosiddetta “Rust Belt” a sud dei Grandi Laghi: Michigan, Ohio, Pennsylvania e Wisconsin. Quattro stati tradizionalmente democratici che però hanno eletto governatori repubblicani dal 2010 (solo la Pennsylvania, adesso, ha finalmente eletto un democratico). In Michigan, alle primarie di marzo, sono stati di più i voti per i Repubblicani (1,32 milioni), rispetto a quelli riservati ai Democratici (1,19 milioni). Trump è avanti ad Hillary nei più recenti sondaggi in Pennsylvania, mentre ha pareggiato in Ohio. Pareggiato? Come può la corsa essere così ravvicinata dopo tutto quello che Trump ha detto e ha fatto? Be’ forse perché ha detto (correttamente) che il sostegno dei Clinton al NAFTA ha contribuito a distruggere gli stati industriali del Midwest. Trump colpirà la Clinton riguardo a questo e al suo appoggio al TPP e ad altre politiche commerciali che hanno fottuto in maniera sontuosa gli abitanti di questi quattro stati. Quando Trump, durante le primarie del Michigan, è stato all’ombra di una fabbrica della Ford Motor, ha minacciato l’azienda che, se fossero andati avanti con la chiusura programmata di quella fabbrica e  l’avessero trasferita in Messico, avrebbe applicato una tariffa del 35% su ciascuna macchina costruita in Messico e spedita negli Stati Uniti. E’ stata musica, dolce musica per le orecchie della classe operaia del Michigan, e quando ha lanciato la sua minaccia alla Apple che  l’avrebbe costretta smettere la produzione dei suoi iPhone in Cina e a fabbricarli qui in America, i cuori sono stati estasiati e Trump ne è uscito con una grande vittoria che dovrebbe essere andata al governatore vicino, John Kasich  (Governatore dell’Ohio – n.d.t.).

Da Green Bay a Pittsburgh, questa America, amici miei, è come il centro dell’Inghilterra: povero, depresso, in difficoltà, le ciminiere che punteggiano la campagna con la carcassa di quella che di solito chiamavamo Middle Class. Lavoratori arrabbiati, amareggiati, ingannati dall’effetto a cascata di Reagan ed abbandonati dai Democratici che ancora cercano di predicare bene ma, in realtà, non vedono l’ora di “flirtare” con un lobbista della Goldman Sachs che firmerà un gran bell’assegno prima di uscire dalla stanza. Quello che è successo nel Regno Unito con la Brexit succederà anche qui. Elmer Gantry si presenta  simile a  Boris Johnson e dice qualunque cazzata che  riesce ad inventarsi per convincere le masse che questa è loro occasione! L’occasione per opporsi a TUTTI  loro, quelli che hanno distrutto il loro Sogno Americano! E ora l’estraneo, Donald Trump, è arrivato a dare una ripulita. Non dovete essere d’accordo con lui! Non deve nemmeno piacervi! È la vostra Molotov personale da lanciare proprio in mezzo ai bastardi che vi hanno fatto questo! INVIATE UN MESSAGGIO! TRUMP E’ IL VOSTRO MESSAGGERO!

Ed è qui che entra  la matematica. Nel 2012, Mitt Romney è stato sconfitto per 64 voti. Sommate i voti espressi da Michigan, Ohio, Pennsylvania e Wisconsin. Fa 64. Tutto quello che Trump deve fare per vincere è ottenere il supporto degli stati tradizionalmente rossi (Democratici) dall’Idaho alla Georgia (che non voteranno mai per la Clinton), poi avrà soltanto bisogno dei quattro stati della Rust Belt. Non ha bisogno della Florida, non ha bisogno del Colorado o della Virginia. Soltanto di Michigan, Ohio, Pennsylvania e Wisconsin. E questo lo farà arrivare in cima. Ecco cosa succederà a Novembre.

  1. L’ultimo baluardo dell’ uomo bianco furioso

Il periodo degli Stati Uniti, dominato dall’uomo e durato 240 anni, sta arrivando alla fine. Una donna sta per prendere il sopravvento! Come è accaduto? Ci sono stati segnali d’allarme, ma li abbiamo ignorati. Nixon, il traditore del genere, ci ha imposto il Titolo IX, legge che stabilisce che le studentesse debbano avere pari opportunità nelle attività sportive scolastiche. Poi hanno permesso alle donne di pilotare jet per voli commerciali. Prima che lo sapessimo, Beyoncé aveva preso d’assalto il campo del Super Bowl di quest’anno (il nostro gioco) con un esercito di Donne nere, col pugno alzato, a dichiarare che la nostra supremazia è finita. Oh, l’umanità.

Questa è una sbirciatina nella mente del Maschio Bianco a Rischio di estinzione.

C’è la sensazione che il potere gli sia scivolato dalle mani, che il suo modo di fare le cose  non sia più seguito. Questo mostro, la “Feminazi”, che Trump ha definito una “cosa che sanguina dagli occhi e non solo” ci ha sconfitto – e ora, dopo aver sopportato per otto anni un uomo nero che ci diceva cosa fare, si ipotizza che dovremmo rilassarci e tenerci per i prossimi otto anni  una donna che ci comanda a bacchetta? Dopo questo ci saranno otto anni di gay alla Casa Bianca! Poi i transessuali! Vedete  che piega abbiamo preso! Alla fine si riconosceranno i diritti umani agli animali e un fottuto criceto governerà il paese. Questo deve finire!

  1. Il problema Hilary

Possiamo parlare onestamente, almeno tra noi? E prima di farlo, lasciate che lo dica, Hillary mi piace davvero e credo che le sia stata attribuita una cattiva reputazione che non merita. Ma  il suo voto per la guerra in Iraq, mi fece promettere che non avrei mai votato per lei un’altra volta. Fino ad oggi, non ho infranto la promessa. Ma, per impedire ad un protofascista di diventare il nostro comandante supremo infrangerò la promessa. Purtroppo, credo che la Clinton troverà il modo di coinvolgerci in una qualche azione militare. È un falco, a destra di Obama. Ma il dito da psicopatico di Trump è pronto sul Bottone. Questo è quanto.

Affrontiamo la realtà: il nostro più grosso problema non è Trump, è Hillary. È enormemente impopolare: quasi il 70% di tutti gli elettori pensa che sia inaffidabile e disonesta. Rappresenta la vecchia politica, che non crede a niente se non a ciò che è utile a farsi eleggere. Ecco perché il momento prima si oppone al matrimonio tra  gay e quello dopo ne celebra uno. Le  giovani donne sono tra i  suoi principali detrattori e questo deve far male considerando i sacrifici e le battaglie che Hillary, e altre donne della sua generazione, hanno sopportato per fare in modo che questa nuova generazione non fosse più costretta a sentire le Barbara Bush del mondo dire loro di chiudere il becco e andare a infornare i biscotti. Ma i ragazzi non la amano, e non passa giorno senza che un  millenial (i ragazzi nati tra il 1980 e il 2000 – n.d.t) non mi dica che non voterà per lei. Nessun democratico, e di certo nessun indipendente, si sveglierà l’8 Novembre pieno di eccitazione  e si precipiterà  a votare per Hillary, come invece avevano fatto il giorno dell’elezione di Obama o quando Bernie ha corso per le primarie. Non c’è entusiasmo. Dal momento che questa elezione si riduce ad una cosa sola (chi trascina più persone fuori di casa e le conduce ai seggi), Trump adesso è in  vantaggio.

  1. Il voto depresso dei Sandernisti 

Smettetela di agitarvi  perché i sostenitori di Sanders non voteranno per la Clinton – noi voteremo per lei. I sondaggi di mostrano  già che quest’anno ci saranno più elettori di Sanders pronti a votare Clinton , rispetto al numero degli elettori di Hillary alle primarie del 2008, che allora votarono per Obama. Non è questo il problema. L’allarme che dovrebbe scattare è che, mentre il sostenitore/sostenitrice medio di Bernie si trasinearà alle urne quel giorno per votare, seppur con riluttanza, per Hillary, esprimerà il cosiddetto “voto depresso”: significa che l’elettore non porterà con sé a votare altre 5 persone. Non svolgerà attività di volontariato nel mese precedente alle elezioni. Non parlerà con toni entusiastici quando gli/le chiederanno perché voterà per Hillary. Un elettore depresso. Perché, quando sei giovane, hai tolleranza zero verso gli ipocriti e le stronzate. Ritornando all’era Clinton/Bush, per loro è come dover improvvisamente pagare per la musica, o usare MySpace o portarsi in giro uno di quei cellulari giganteschi. Non voteranno per Trump; alcuni  voteranno per un terzo partito, ma molti se ne staranno a casa. Hillary Clinton dovrà fare qualcosa per fornire loro una valida ragione per sostenerla: e scegliere un ragazzo bianco, moderato, insipido e centrista come candidato alla vicepresidenza (Tim Kaine), non è proprio la mossa vincente per dire ai millenial che il loro voto è importante. Avere due donne come candidate, quella sarebbe stata un’idea entusiasmante. Ma Hillary ha avuto paura e ha deciso di andare sul sicuro. E questo è solo uno degli esempi del modo in cui si sta alienando il favore dei più giovani.

  1. L’effetto Jesse Ventura.

Infine, non sottovalutate la capacità dell’elettorato di essere maliziosi o di quanti milioni di persone immaginano di essere anarchici segreti quando tirano la tendina e sono tutti soli nella cabina elettorale. E’ uno dei pochi posti che rimangono nella società nei quali con ci sono telecamere di sicurezza,  dispostivi ascolto, coniugi, bambini, capi, poliziotti , non c’è neanche un dannato limite di tempo. Vi potete  prendere tutto il tempo necessario e nessun può farvi nulla. Potete premere il bottone e votare una linea di partito o potete scrivere a Topolino o a Paperino. Non ci sono regole e a causa di questo e della rabbia che così tante persone provano verso un sistema politico corrotto, milioni andranno a votare per Trump non perché sono d’accordo con lui, non perché amano il suo fanatismo o il suo ego, ma soltanto perché possono farlo. Soltanto perché possono mandare tutto all’aria e farà arrabbiare mamma e papà. E’ un po’ come quando stai sul bordo delle Cascate del Niagara e ti chiedi per un moment come sarebbe oltrepassarle. A tantissime persone piacerebbe fare la parte del burattinaio e “buttarsi  giù nel vuoto”  per Trump, soltanto per vedere come sarebbe. Vi ricordate, negli anni ’90, quando gli abitanti del Minnesota elessero un lottatore professionista? Non lo fecero perché sono stupidi o perché pensavano che fosse un grande statista o un intellettuale politico. Lo hanno fatto solo perché potevanoIl Minnesota è uno degli stati più intelligenti del paese. È anche pieno di persone con un senso dell’umorismo ‘ tetro: e votare per Ventura era la loro versione di un bello scherzo fatto ad un sistema politico malato. Lo stesso  succederà di nuovo con Trump.

Mentre tornavo in albergo dopo aver preso parte allo speciale di Bill Maher sulla Convention repubblicana andata in onda questa settimana sull’emittente televisiva HBO, un uomo mi ha fermato. Mi ha detto: “Mike, dobbiamo votare per Trump. DOBBIAMO stravolgere un po’ le cose.” Tutto lì. Per lui era sufficiente. “Stravolgere un po’ le cose. Il Presidente  Trump  farebbe davvero proprio questo, a una buona    dell’elettorato piacerebbe stare seduto in tribuna e osservare il reality show.

25 luglio 2016

*E’  zona dei vecchi stati industrializzati ora in declino

 

Tratto da: www.znetitaly.altervista.org

Originale : Electoral Politics

Traduzione di Maria Chiara Starace

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