I DISCUTIBILI ONORI DELLA SAPIENZA DI ROMA

Sul Presidente tunisino e non solo: i discutibili onori della Sapienza di Roma ai despoti arabi

di Ahmed Abbes, Direttore di ricerca presso il CNRS, IHES, Francia

A metà estate, l’Università di Roma La Sapienza ha pubblicato un comunicato stampa per celebrare le sue “performance” nella classifica di Shanghai, dove si è posizionata al vertice delle università italiane. Tuttavia, l’università non ha reagito a una lettera del 26 luglio, co-firmata da più di 280 accademici, che chiedeva la revoca del dottorato onorario assegnato al presidente tunisino Kais Saied, a causa della sua deriva autoritaria e il suo ruolo nei gravi abusi contro i migranti neri in Tunisia, che hanno causato molti morti.

Questo scandalo, tuttavia, non è il primo: nel 2004, la Facoltà di Archeologia La Sapienza ha conferito un dottorato onorario ad Asma al-Assad, moglie del dittatore siriano e criminale di guerra Bashar al-Assad. La cerimonia ufficiale si è svolta nell’antica città siriana di Ebla. La first lady ha ricevuto il dottorato da Paolo Matthiae, responsabile del dipartimento di archeologia e storia dell’arte alla Sapienza, responsabile degli scavi nella città di Ebla, dal 1964. Non è noto se questo titolo è stato revocato o meno alla first lady. Ma recenti informazioni dall’agenzia di stampa siriana SANA rivelano che Bashar al-Assad ha concesso a Paolo Matthiae la medaglia d’oro al merito il 5 giugno 2023.

La presentazione del titolo onorario al presidente tunisino è avvenuta il 16 giugno 2021, un mese prima del suo colpo di Stato contro l’unica democrazia araba, anche se la stampa aveva rivelato il suo progetto di istituire una “dittatura costituzionale” già il 24 maggio. Inoltre, le sue posizioni reazionarie sono di dominio pubblico. Queste includono la sua esplicita opposizione alla libertà delle donne, il suo rifiuto

della parità di genere in materia di eredità e la sua ostilità all’omosessualità. Anche se si vuole dare il beneficio del dubbio alla Sapienza nel momento in cui ha deciso questo titolo onorario, oggi è impossibile ignorare gli abusi del presidente Saied contro i migranti neri, né la sua deriva autoritaria.

Il decano della Facoltà di Giurisprudenza, Oliviero Diliberto, già leader del Partito dei Comunisti Italiani ed ex ministro della Giustizia, che è stato particolarmente “onorato” di conferire il dottorato onorario al Presidente Saied, ha affermato che la cerimonia è stata una “simbolo di fratellanza tra due civiltà illustri e antichissime”. Questo segno di “fratellanza” ne ricorda un altro, inviato l’8 agosto 2011, cinque mesi dopo lo scoppio della guerra in Siria, al Partito comunista siriano, leale alleato del regime.

Onorare un despota o i suoi leali alleati non è un atto fraterno nei confronti delle sue vittime.

È altresì degno di nota il fatto che Diliberto e i suoi colleghi non abbiano espresso alcuna critica al recente memorandum d’intesa del Presidente Saied sulle migrazioni con l’Unione europea, su iniziativa del Presidente del Consiglio Meloni, un accordo fortemente condannato dalle organizzazioni internazionali per i diritti umani.

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