IL DIRITTO DI ESSERE ANTISIONISTA

Intervista di Michael Warschawski, scrittore e giornalista israeliano condirettore dell’Alternative Information Center di Gerusalemme sostenitore della campagna BDS (Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni) nei confronti di Israele, rilasciata a “Le courrier de l’atlas”.

LCDL. Lei si è molto adirato con il parlamento francese…

MW. Infatti. Il parlamento francese, qualche settimana fa, ha preso una decisione gravida di conseguenze riguardo alla libertà d’espressione in quello che è stato, molto tempo fa, il Paese dei Lumi, ma soprattutto ha mostrato fino a che punto, in questo Paese, la storia può essere manipolata, la lingua svuotata del suo significato e strumentalizzato l’antisemitismo.

Mi riferisco alla legge votata all’inizio di dicembre (2019, NDT) dall’Assemblea Nazionale che definisce l’antisionismo una forma di antisemitismo.

Che ci siano degli antisemiti che tentano di nascondere il loro razzismo dietro la maschera dell’“antisionismo”, nessuno lo può negare e sono proprio gli antisionisti progressisti che sistematicamente fanno la guerra a questi antisemiti (e anche a tutti gli altri)…mentre Netanyahu e suoi sbirri in Francia chiudono spesso gli occhi sul razzismo antiebraico di certi loro alleati, come l’estrema destra repubblicana statunitense o il regime al governo in Ungheria, per citarne solo due.

LCDL. Lei si definisce ebreo, israeliano e antisionista…

MW. Sì, non se ne dispiacciano i parlamentari francesi: sono ebreo, israeliano e antisionista.

Il sionismo è un’ideologia che spinge alla colonizzazione della Palestina per creare uno Stato per gli ebrei. C’è il diritto di essere a favore, di essere contro o di essere indifferenti; si può auspicare un sionismo socialista o liberale, un sionismo del “piccolo Israele” o un sionismo di conquista coloniale permanente.

Essere antisionista significa essere contro la legittimazione della colonizzazione della Palestina, contro un’idea di Stato ebraico, contro le leggi che fanno entrare nella costituzione la supremazia ebraica in Israele.

LCDL. Lei sostiene anche che l’antisionismo è un concetto ebraico…

MW. Sì. È all’interno delle comunità ebraiche che si è sviluppato un movimento che ha rifiutato, alla svolta del secolo scorso, l’ideologia e il movimento sionista.

Fino al genocidio degli ebrei d’Europa, questo rifiuto era largamente maggioritario: le organizzazioni operaie (Bund e socialisti, nota di LCDL) erano contrarie al sionismo, come la grande maggioranza degli ebrei praticanti. Ossia, oltre il 90% degli ebrei dell’Europa dell’Est.

In Europa occidentale, la maggioranza degli ebrei si opponevano al sionismo, temendo che questo rimettesse in discussione i diritti civili conquistati a caro prezzo.

Quanto agli ebrei del mondo arabo, non ne avevano neanche sentito parlare! Quindi, il 90% degli ebrei erano antisemiti?

LCDL. Per lei questo è un dibattito che deve restare tra israeliani…

MW. Infatti. Il parlamento francese non deve intervenire in un dibattito storico, qualunque esso sia, come non ha il diritto di interferire nel dibattito interno alla società israeliana. Basta con l’arroganza francese!

Il parlamento francese è disonorato per aver trattato come degli antisemiti milioni di ebrei che, prima di essere sterminati da Hitler, non condividevano l’ideologia sionista, e decine di migliaia di ebrei israeliani che rifiutano oggi questa ideologia e questa pratica.

Traduzione di Cinzia Nachira

www.lecourrierdelatlas.com/politique-avant-la-shoah-la-majorite-des-juifs-s-opposait-au-sionisme-michel-warschawski-militant-pacifiste-israelien-23169

 

 

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