BRASILE: LA GUERRA AI POVERI E’ DICHIARATA

di Paolo Gilardi

Il 7 aprile, meno di un mese dopo l’esecuzione in strada di Marielle Franco, l’ex presidente, Luis Ignacio da Silva, detto Lula entrava in prigione per scontare una condanna a dodici anni.

Lula in galera e Marielle assassinata: due facce della stessa medaglia a sette mesi dalle elezioni presidenziali su sfondo di una guerra ai poveri sempre più cruenta.

Nell’agosto di due anni fa, l’allora presidente Dilma Roussef, che aveva sostenuto ed incoraggiato quella sorta di operazione mani pulite chiamata Lava jato (letteralmente, getto d’acqua) ne era stata la prima vittima illustre. E, malgrado il fatto che nessuna prova di corruzione fosse stata presentata contro di lei, fu grazie all’acquisto dei voti di un certo numero di deputati, una pratica perfettamente legale in Brasile, che Michel Temer, il suo vice, la rimosse dalla presidenza, prendendone il posto.

Golpe parlamentare

Da quel vero e proprio colpo di stato parlamentare, il governo di Temer, un governo composto nella misura dei due terzi da ministri indiziati per fatti di corruzione, moltiplica le controriforme in favore dei più ricchi. Così, ad eccezione del programma Bolsa familia (1) , è l’insieme delle riforme sociali dei governi di Lula e di Dilma che son stati puramente e semplicemente dichiarate caduche.

Queste potevano essere accettate dalla borghesia fin tanto che la congiuntura internazionale permetteva di finanziarle grazie all’esportazione di materie prime senza toccare i privilegi dei capitalisti locali. Ed erano il prezzo da pagare per una certa stabilità sociale. Ma, con il rovesciarsi della congiuntura ed il crollo dei prezzi delle materie prime, anche le pur timide riforme del secondo governo di Dilma erano di troppo.

Ed é la ragione per la quale, al momento in cui stava di gran lunga in testa ai sondaggi per le presidenziali di ottobre, Lula andava eliminato dal gioco elettorale. Ed é così che é stato condannato a dodici anni sulla base della semplice “convinzione intima degli inquirenti” (2) senza che, peraltro, nessuna prova consistente di corruzione fosse presentata dall’accusa.

Incarcerato ancor prima di aver potuto intraprendere le vie legali per il ricorso, é attualmente detenuto come il peggiore dei criminali, “in cella di isolamento e privato di quasi tutte le possibilità di visita” (3) mentre, per esempio, uno dei principali dirigenti della destra, Aecio Neves, preso in flagrante delitto di estorsione de fondi resta, lui, a piede libero…

Ancora più inquietante poi é il fatto che il capo dello stato maggiore delle forze armate, il generale Villas Boas abbia lasciato intendere a mezze parole che l’esercito non avrebbe apprezzato una decisione del Tribunale supremo favorevole all’ex presidente…

La violenza dei tribunali e quella dei coronels 

I grandi proprietari, i latifondisti sono sempre meno imbarazzati dalle precauzioni oratorie. E’ così che, nel momento in cui il paese celebra il centotrentesimo anniversario dell’abolizione della schiavitù (4), é il tristemente celebre frustino di cuoio, quello con il quale si punivano gli schiavi, che é stato riesumato.

E’ con dei frustini come quello che le squadracce assoldate da grandi proprietari hanno attaccato e selvaggiamente pestato, il 22 marzo scorso, un gruppo di contadini senza terra che aspettavano il passaggio della carovana elettorale di Lula nel Rio Grande do Sul. E si è anche trovata una senatrice di destra per elogiare pubblicamente quelli che lei ha chiamato “dei veri gauchos”…(5)

In altre regioni, é sull’aiuto diretto delle forze dell’ordine che latifondisti – i celebri coronels dei romanzi di Jorge Amado – e padronato possono contare. Lo prova per esempio il fatto che dei poliziotti pagati da fazeinderos, da proprietari terrieri,  hanno confessato la tortura e l’esecuzione di dieci contadini senza terra il 27 maggio dello scorso anno a Pau de l’Arco, nello stato del Parà. E come sottollinea uno dei magistrati in carico dell’inchiesta, “i poliziotti fanno delle ore supplementari come agenti di sicurezza al servizio dei fazeinderos”. (6)

E’ così che, nel 2017, settanta persone sono state ammazzate, di cui cinquantadue coinvolte in conflitti per la terra.

Esecuzione in strada

E’ nella notte del 14 marzo che un assassinio clamoroso é stato commesso a Rio, quello di Marielle Franco e di Anderson, il suo autista.

Consigliera comunale a Rio, Marielle presiedeva la commissione di inchiesta sulle violenze perpetrate nelle favelas nel quadro della cosiddetta “pacificazione di Rio”, città controllata dall’esercito su decisione del governo federale.

Contrabbandata come una operazione anti-narcos, la militarizzazione di Rio fa parte del piano di stabilizzazione del golpe. Da un lato, Temer sostituisce un certo numero di giudici della Corte suprema, fa condannare ed imprigionare Lula, criminalizza qualsiasi forma di dissenso, mentre, dall’altro, scatena la guerra ai poveri, tutti potenziali criminali. La cosa é poi anche particolarmente interessante nella misura in cui le favelas di Rio si trovano in zone che suscitano le brame di promotori e speculatori, immobiliari e turistici.

La militarizzazione non é circoscritta alla sola Rio de Janeiro, anzi. La PM, la polizia militare  armata fino ai denti é dapperutto, presente e visibile. Nelle grandi città assicura la sorveglianza dei quartieri ricchi e la “protezione” delle zone turistiche.

Afro-discendente, nata in una favela, lesbica e di estrema sinistra (7), Marielle incarnava tutto quello che Globo, l’onnipresente televisione, ha elevato a rango di capro espiatorio per dei ceti medi minacciati nel loro benessere.

E’ infatti una camapagna di odio contro tutto quanto può sembrare “differente” – il negro, lo straccione, il pezzente, cioé il povero, la lesbica, il gay, il trans – che la rete privata ha scatenato da mesi assimilando queste categorie ai narcotrafficanti.(8)

Ed é così che la violenza contro queste categorie si sviluppa, principalmente nelle grandi città con il triste record di un ragazzo afro-discendente ammazzato ogni … 22 minuti!

Il fuoco e l’odio

Ed é ancora il riferimento ai narcos che é stato ripreso dopo il crollo e l’incendio di un palazzo in pieno centro di San Paulo, il primo maggio. Delle circa quattrocento persone che l’abitavano -dei lavoratori poveri, quasi tutti afro-discendenti- una quarantina sono state date per disperse. Secondo Globo, il palazzo sarebbe stato sotto il controllo della mafia e dei narcos; e, sempre secondo la rete privata, sarebbero stati i militanti del MTST, il movimento dei lavoratori senza tetto, ad aver appiccato il fuoco!

La tragedia é sintomatica di una situazione. Nell’immensa megalopoli di San Paulo, città nella quale l’1% della popolazione é proprietaria di 45% del suolo construito, si stima a 1,2 milioni il numero di persone che vivono in abitazioni precarie e pericolose come quel palazzo crollato il primo maggio. Allo stesso tempo, la città conta più di 2 milioni di metri quadrati di superfici abitabili … non abitate. (9)

Di cattivo augurio…

L’impunità che avvolge queste campagne di odio e questa violenza incoraggiata dai potenti sono di cattivo augurio, a tal punto che, secondo i sondaggi, il candidato dell’estrema destra, Jair Messias Bolsonaro potrebbe qualificarsi per il secondo turno delle presidenziali di ottobre.

Con il principale favorito dai sondaggi, Lula, in cella di isolamento…

(1) Bolsa familia é un programma promosso dal primo governo Lula che consisteva in un aiuto -condizionato, come per esempio dal fatto di mandare i figli a scuola- di un po’ meno di tre dollari al giorno per le famiglie più povere. Dall’arrivo di Temer, comunque, il numero di beneficiari di questo programma é passato da undici a dieci milioni.

(2) A. Acker, specialista della storia del Brasile Politecnico di Zurigo, in “Le Temps” del 10 maggio 2018

(3) Id.

(4) Il Brasile fu l’ultimo paese al mondo ad abolirla, il 13 maggio 1888

(5) Anne Vigna, “Le Monde diplomatique”, maggio 2018

(6) Id.

(7) Marielle era militante del Partido Socialismo e Libertade, il PsoL, una delle forze della sinistra radicale brasiliana nata da una scissione di sinistra nel PT, avvenuta nel 2004 in seguito all’espulsione dal PT di quattro deputati federali rei di aver votato contro la riforma borghese delle pensioni.

(8) Ed é di narco che Globo ha trattato, post-mortem, Marielle Franco

(9) www.esquerdaonline.com” www.esquerdaonline.com 3 maggio 2018

3 maggio 2018

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