IL 5 LUGLIO VOTIAMO NO!

NO al memorandum, NO all’austerità, NO all’estorsione!

Con il referendum di  domenica, 5 Luglio 2015, ai lavoratori e alle lavoratrici e al popolo greco viene chiesto di dichiarare la loro decisione di dire NO al memorandum, NO all’austerità, NO al ricatto internazionale, europeo e locale, e alle politiche economiche di stabilità.

Esprimiamo la totale solidarietà e invitiamo al massimo sostegno ai salariati/e, ai pensionati/e, ai disoccupati/e, ai/alle giovani che per cinque anni hanno subito le conseguenze delle politiche neo-liberiste imposte dai creditori e dalla troika e attuate fedelmente  dai loro servi locali.

Il popolo greco ha letteralmente sanguinato per pagare un debito odioso e ingiusto, di classe. Un debito illegittimo e  illegale, caricato sulle spalle della gente solo per salvare le banche e mantenere la redditività e i privilegi delle grandi imprese.

In questi anni i greci e le greche hanno lottato, sono andati/e per le strade e nelle piazze, contro il memorandum, l’austerità, la miseria, le aberrazioni autoritarie ed antidemocratiche.

Oggi ai lavoratori e alle lavoratrici viene chiesto di respingere i piani ricattatori dei “creditori” – strozzini.

Con un enorme NO Domenica 5 luglio il popolo greco invierà un messaggio in tutte le direzioni che è determinato a porre fine al saccheggio e alla demolizione dei diritti dei lavoratori/trici e dei diritti sociali.

Con un NO fragoroso verrà sollecitata la rimozione della maggior parte del debito, la redistribuzione della ricchezza a favore dei ceti popolari, il ripristino dei diritti del lavoro e della sicurezza sociale e la ricostruzione produttiva del paese.

Con un forte NO verrà richiesto anche al governo di non fare un solo passo indietro, di andare avanti senza esitazioni e compromessi per dare soluzioni alle giuste proposte sollevate dai lavoratori e dal movimento popolare, come era stato promesso durante le elezioni e dagli impegni programmatici.

Siamo coscienti che questa battaglia non si svolgerà solo in Grecia e che sarà necessaria la più ampia e determinata solidarietà internazionale, politica e materiale, da parte di tutti i lavoratori e lavoratrici europei.

Dobbiamo rimandare al mittente la campagna cinica degli strozzini che vogliono mettere in contrasto i lavoratori europei con quelli greci, presentando quest’ultimi quasi come dei “privilegiati” e addossando al loro coraggio politico le conseguenze di una eventuale crisi economica continentale.

Una crisi che in realtà espressione di un sistema ormai marcio che subordina agli interessi delle banche, della finanza, ai profitti dei padroni i più elementari valori di solidarietà e la dignità delle persone.

LA TERRA NON È IN VENDITA – IL POPOLO, I LAVORATORI E LE LAVORATRICI NON SI RICATTANO

 

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