IL LANDINI FURIOSO

Il segretario della FIOM ha chiesto di sospendere il congresso per fare la consultazione degli iscritti sull’accordo sulla rappresentanza. Intanto la segreteria CGIL chiede di far votare l’accordo nei congressi. E questo è illegittimo. Crisi totale della maggioranza e del gruppo dirigente CGIL.

da www.rete28aprile.it

Sabato 25 Gennaio 2014

“Perchè Camusso dovrebbe allentare il cappio proprio adesso?” di Giovanni Iozzoli
La marcia dei bersaglieri o un requiem alla memoria di una leadership? Qual’è la colonna sonora adatta per l’attivo regionale dei delegati oggi a Bologna? Un pò tutt’e due. Quattrocento delegati iperstimolati all’orgoglio di bandiera, un segretario rabbioso e inconcludente – e su tutti loro, da lontano, la calma serafica di Susanna Camusso, che ha finalmente raggiunto il suo obiettivo di mandato (sterilizzare per sempre l’anomalia Fiom ed evitare che in futuro una categoria possa sottrarsi al modello di sindacato complice e concertativo ormai egemone in Corso Italia).
Landini si presentava davanti ai suoi delegati emiliani con un bilancio disastroso: uno schieramento congressuale fallito; un pacchetto di emedamenti che nelle fabbriche tutti stanno ignorando; e il super pacco rifilatogli a tradimento il 10 gennaio da Camusso per stroncare definitivamente lui e la sua organizzazione. Davanti a questa realtà oggettivamente pesante, Landini ha provato (con qualche successo, perchè il mestiere non gli manca) ad aizzare i delegati contro lo spettro di Susanna Camusso, che aleggiava in tutti gli interventi tra invettive e indignazioni. Il vecchio schema Fiom contro Confederazione è tornato buono – anche se in un contesto sempre più intricato e privo di prospettive. Nessuna spiegazione sulle ragioni che hanno portato la Fiom dentro la maggioranza congressuale più artificiale e fasulla della storia recente; nessuna spiegazione sulla dinamica dell’accordo del 10 gennaio; nessun accenno sulla oggettiva continuità tra le “linee guida” del 31 maggio accettato dalla Fiom e il “regolamento applicativo” che oggi fa stracciare le vesti a Landini .
Un pò di adrenalina da comizio, funziona ancora sulla platea. Ma onestamente siamo alla fine di un ciclo. Landini non sembra avere idee per uscire dalla trappola in cui si è cacciato. Si agita dentro la rete ma più si dimena e più si intorcina dentro le contraddizioni di una stagione sfortunata. Si chiede la consultazione sul Testo Unico del 10/01, mentre contemporaneamente si dice che quel testo mette in discussioni diritti indisponibili ( e quindi non può essere oggetto di consultazione). Si chiede la sospensione del Congresso e si continua a tenere in piedi un’alleanza congressuale ormai finita ( e si continuerà quindi ad andare dentro le assemblee a sostenere un documento primo fimatario Camusso). Un ginepraio senza soluzioni. A meno che i delegati, gli attivisti, lo strato di lavoratori più cosciente e sensibile alle nostra ragioni, finalmente non comincino ad assumersi responsabilità dirette dentro questa risacca: la prima e più realistica reazione per contrastare il “modello Camusso” è votare contro il documento che reca in calce il suo nome. Anche un bambino lo capisce. Si tratta di stare dentro la Fiom con la schiena dritta – come siamo abituati a starci ogni giorno in fabbrica davanti al padrone. Quando i gruppi dirigenti vanno in tilt o degenerano, sono i lavoratori che devono assumere funzione dirigente: a partire dalle assemblee congressuali di base, che sono il primo e più disponibile terreno di pronunciamento di massa contro il modello Camusso-Bonanni-Angeletti.
A proposito: nella stessa giornata odierna, la segretaria della CGIL ha respinto senza troppe parole la richiesta di sospensione del congresso avanzata da Landini. Perchè dovrebbe allentare il cappio proprio adesso?

GIOVANNI IOZZOLI

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